Agostino Bonalumi

Agostino Bonalumi (1935–2013), figura di spicco dell'arte italiana del dopoguerra, ha ridefinito i confini tra pittura, scultura e spazio attraverso la sua padronanza dell'"estroflessione". Influenzato da Piero Manzoni ed Enrico Castellani, Bonalumi fondò la rivista Azimuth nel 1959. La sua rigorosa poetica è incentrata sulla tensione della tela e sul rapporto dinamico tra luce e forma.

Il ciclo maturo di Bonalumi, esemplificato in quest'opera, bilancia tensione strutturale e purezza cromatica. La superficie monocroma blu, intersecata da rilievi e deformazioni, genera un ritmo plastico che trasforma la tela in un corpo tridimensionale. La luce, interagendo con le estroflessioni, crea vibrazioni e ombre in continua evoluzione, aggiungendo una dimensione percettiva scultorea. In Blu (2007), la pittura si fa spazio e il colore materia viva, creando un respiro controllato in cui la forma coincide con l'energia che la genera.

+108%: Crescita dell'indice Bonalumi negli ultimi 6 mesi

€868.000: Record d'asta per Rosso (1967, Christie's Londra, 2022)

Opere monocrome estroflesse, centrali nella ricerca di Bonalumi e molto ricercate dai collezionisti internazionali, sono state esposte in personali a Palazzo Te (Mantova), all'Institut Mathildenhöhe (Darmstadt) e all'Accademia Nazionale di San Luca (Roma). Sono inoltre presenti nelle collezioni permanenti della Tate Modern (Londra), del Centre Pompidou (Parigi) e del Walker Art Center (Minneapolis). Bonalumi ha partecipato alla Biennale di Venezia tre volte: nel 1966, nel 1970 con una sala personale e nel 1986.