Agostino Bonalumi-Blu (2011)

Agostino Bonalumi (1935–2013) è uno dei protagonisti assoluti dell'arte italiana del dopoguerra, internazionalmente riconosciuto come maestro dell'estroflessione , un linguaggio che ha rivoluzionato il rapporto tra pittura, spazio e scultura. Amico e stretto collaboratore di Piero Manzoni ed Enrico Castellani , con i quali fondò la rivista Azimuth nel 1959, Bonalumi perseguì un percorso di ricerca radicale che trascendeva la tradizionale bidimensionalità, trasformando la tela in un oggetto plastico capace di interagire con la luce e con lo spazio circostante. La sua carriera è scandita da mostre nei principali musei del mondo, dalla Biennale di Venezia (1966, 1970, 1986) a retrospettive in sedi prestigiose come Palazzo Te a Mantova e l' Accademia di San Luca a Roma .

Questa tela monocroma blu, realizzata negli ultimi anni dell'artista, rappresenta l'essenza della sua ricerca. La superficie è attraversata da tensioni generate da strutture sottostanti che deformano il piano pittorico, creando estroflessioni e volumi che si innalzano come onde plastiche. Il colore unico, steso con assoluto rigore, esalta il gioco di ombre e riflessi, trasformando la pittura in scultura e invitando lo spettatore a percepirne le variazioni al variare della luce. In quest'opera, la monocromia diventa mezzo per raggiungere una totale purezza formale, in cui materia e spazio coincidono.